E’
difficile per noi immaginare di poter tranquillamente parlare la propria lingua
madre ad uno sportello pubblico o con un funzionario della pubblica
amministrazione. Oggi forse un po’ meno, ma quante volte anche in Comuni di una
certa importanza mi è capitato di esprimermi tranquillamente in piemontese e
quante volte ancora oggi mi capita, e non vi nego con soddisfazione,
colloquiare tranquillamente a “nosto modo “ con gli impiegati e i funzionari
dei tanti Comuni delle nostre valli. Quante volte mi è capitato anche negli
uffici del Comune di Cuneo o in quelli dell’Amministrazione Provinciale parlare
con piacere in lingua piemontese o in lingua d’oc . Ti senti quasi a casa tua
quando al telefono con i sindaci delle nostre valli magari involontariamente ti
esprimi inizialmente in italiano mentre dall’altra parte ti dicono “ Nousiàuti
parlen a nosto modo “ . Potersi esprimere nella nostra lingua nei pubblici
uffici oltre che essere una soddisfazione grande, ti permette spesso di
superare quel distacco o quella diffidenza tra il pubblico ed il privato e
sicuramente ti aiuta a creare maggior collaborazione e voglia di risolvere i
problemi insieme.
Si
tratta di cinque lezioni – conferenze di cui quattro si svolgeranno presso la
sede della Provincia in via XX settembre 48 a Cuneo mentre la lezione del 29 novembre, proprio per
la singolarità dell’argomento, si terrà in Sancto Lucio nella sede
storica dell’Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro dove più di 60 anni or sono
è nata la prima scintilla di riscoperta della lingua d’oc
Tutte
le lezioni – conferenza sono imperniate sull’uso della lingua madre nella
pubblica amministrazione ma in collaborazione e concertazione con
l’Amministrazione Comunale e i sette Comuni patner si è voluto dedicare una
lezione – conferenza a due grandi poeti provenzali Frederì Mistral , premio
Nobel per la letteratura con il poema Mireio e Sergio Arneodo, fondatore di
Coumboscuro che coraggiosamente più di 60 anni or sono un giorno disse ai suoi
allievi “ Encuéi coumensé a escrive decò enté la lengo que vous a moustrà vosto
maire” Da quella semplice frase partì la rinascita e la presa d’identità di
tutto il mondo alpino, da quella semplice frase il popolo delle Alpi prese
coscienza che il “ dialetto “ che parlavano comunemente in casa invece era una
grande lingua che poteva vantarsi nientemeno di aver ottenuto un premio Nobel.
Il
29 novembre 2014 circa un anno dopo la morte di Sergio Arneodo vogliamo
trovarci proprio nella sua scuola, dove è iniziata questa straordinaria
avventura, dove per la prima volta i “ fiét de Coumboscuro “ hanno iniziato a
scrivere “ a nosto modo “.
Ci
saranno gli alunni dell’Escolo che oggi arrivano non solo da Coumboscuro ma da
più parti della Provincia di Cuneo ci saremo tutti noi amici e appassionati
della nostra lingua e saranno proprio amici anche di lingua piemontese coloro
che relazioneranno e leggeranno le poesie di Sergio Arneodo e di Frederì
Mistral.
La
prima lezione – conferenza si terrà quindi giovedì 27 novembre a Cuneo presso
la sede della Provincia in via xx settembre 48 dalle ore 16,30 alle ore 18,30 e
sarà tenuta dalla professoressa Valentina Porcellana dell’Università di Torino.
Il corso Le lingue d’oc: la libertà di esprimersi a “ nosto modo “ nella pubblica
amministrazione è organizzato dall’Escolo de Sancto Lucio de
Coumboscuro su incarico della Provincia di Cuneo e dei sette comuni partner nel
progetto ossia Frabosa Soprana, Frabosa Sottana, Roccaforte Mondovì, Entracque,
Marmora, Casteldelfino, Sanfront con la collaborazione e supervisione della
Regione Piemonte e grazie al finanziamento concesso dalla legge 482/99
Presidenza del Consiglio dei Ministri