Edmondo
Di Napoli nasce nel 1938 a Napoli, dove si diploma maestro d’arte nel 1956.
Nello stesso anno ottiene una borsa di studio come miglior allievo della scuola
e quattro suoi oli vengono assegnati al Museo dell’Istituto d’Arte di Napoli. L’anno
seguente, non ancora ventenne, partecipa
alla mostra “Giovani Talenti” nella galleria “Il Blu di Prussia”. Sempre nel
1957 è presente nella mostra universitaria di Napoli e nel 1960 partecipa al
premio “Porto di Napoli”. Dipinge facendo uso di varie tecniche quali tempera,
acrilico, tecnica mista, pastello, acquarello, ceramica, inchiostri, ma
privilegia gli oli. Alla sua prima mostra, appena diciannovenne, ne seguono
molte altre; in Italia a Napoli, Venezia, Bari, Genova, Milano, Bologna, Torino
e all’estero a Lugano, Parigi, Waldokirchen. Come acquerellista ha esposto: a
Roma nella sede culturale della Banca d’Italia e a Villa Borghese, in occasione
della manifestazione “Cento acquerellisti a Roma”, a Cascia nella mostra “Arte
Sacra”, a Stromboli in quella dedicata ai “Cento acquerellisti delle Eolie” e,
nuovamente a Roma, alla mostra “Le Cupole di Roma”. Nel 1985 partecipa all’esposizione
curata da Carmine Benincasa “Sapere Sapore: centocinquanta artisti
internazionali dal 1958 al 1985” .
E’
presente su invito, nella mostra “Linea Figurativa Napoletana: quindici pittori
dal 1930 al 1980” , a cura di Carlo Munari, Domenico Rea e Ciro Ruju e
nella mostra “Sant’Anastasia”, l’arte in Europa e nel mondo, attualmente
visibile nella pinacoteca di Zara.
Di
grande prestigio la personale antologica promossa e patrocinata dalla città di
Cherasco, a Palazzo Salmatoris, nel 2001.
Ottimo
successo di pubblico hanno riscosso le sue personali del novembre 2008 e del
settembre 2011 al Palazzo di Città di Mondovì Piazza. E ancora nel 2011 a Mondovì con “Dalla Sicilia al Piemonte”, mostra
replicata con successo nel 2012 a Frabosa Sottana (Cn). Sempre nel 2012 una grande
soddisfazione con l’invito ad esporre a giugno ad Asiago (Vicenza) nell’ambito
della mostra “I capolavori dell’Arte – Rembrant, Dalì, Picasso, Chagall,
Ligabue e i veneti Ciardi, Dall’Oca Bianca, Borsato, Vedova”.
Espone
in permanenza presso le gallerie R. Serio e Mediterrranea di Napoli, Galleria l’Elicottero
a Lugano, Galleria Sacerdoti a Milano, Galleria Petit Tiberio a Parigi e
Bottega d’Arte Costamagna a Mondovì. Nel novembre 2015 le sue opere sono
ammirate presso il Polo Culturale Palazzo Toledo di Pozzuoli. Alla sua pittura
si sono interessati quotidiani, riviste d’arte ed hanno scritto di lui numerosi
critici italiani e stranieri.
Una
selezione delle sue opere, premiate da una commissione artistica, è stata
esposta in Corea a Maggio 2016 e sarà in tour in importanti mostre in Cina nel
mese di agosto 2016.
Pierre Tchakhotine (Ciacotin): pittore del pastello soffice
Pierre Tchakhotine nasce a
Parigi nel 1943 in una famiglia di emigrati russi. Dopo aver
studiato nelle scuole
medie italiane e frequentato i corsi municipali di disegno in via dei
Greci a Roma, a quindici
anni si trasferisce in Russia. Nel 1968 si laurea in fisica
all’Università Statale di
Mosca. Durante un decennio svolge attività scientifiche nel campo
della geofisica marina nel
nord della Russia sul mar Bianco. Viaggia molto nel paese e nei
periodi liberi dal lavoro
si dedica al disegno e alla pittura. Nel 1978 torna a Parigi, poi si
trasferisce in Italia a
Genova e infine nel 1987 si stabilisce definitivamente a Murazzano in
prov. di Cuneo.
La bellezza delle Langhe,
l’accoglienza della sua gente fanno sì che Tchakhotine vi
trova l’approdo che ha
sempre cercato. Sono proprio le Langhe che lo formano come
artista, attività alla
quale ormai egli si dedica a tempo pieno, dipingendo i paesaggi e la
gente del posto. Nei
trascorsi quasi trent’anni nascono oltre 2000 dipinti eseguiti nella rara
tecnica del pastello
soffice (secco), di cui l’artista diventa un virtuoso, elaborando una sua
particolare maniera di
dipingere. Sono serie di pastelli dedicate ai paesaggi delle Langhe
nelle varie stagioni, ai
tramonti ed alle grandi nevicate, ai villaggi annidati sui cucuzzoli ed
alle vecchie cascine ormai
disabitate, alle antiche e solitarie cappelle, ai sottoboschi ed ai
fiori selvaggi di Langa,
ai campi di grano maturo ed ai vigneti che ne coprono le colline e
discendono nelle valli
annebbiate, al Tanaro ed altri corsi d’acqua con cascate furenti, ai
contadini ed artigiani al
lavoro e in festa: tutte opere mostrate nei trascorsi anni in oltre
settanta mostre personali
nella zona, ma anche a Cuneo, Torino, Nizza; Jaroslavl e San
Pietroburgo in Russia,
dove il pittore si reca periodicamente per dipingere la terra dei suoi
antenati in Altovolga: E’
una pittura realistica dai delicati colori e sfumature, con un tocco
d’impressionismo.
L’artista, infatti, si autodefinisce neoimpressionista.
Tchakhotine è un’artista
che cerca di non ripetersi nei suoi quadri, che va decisamente
all’avventura del
superamento degli ostacoli e che gode nel creare l’autentico, il semplice e
il bello. Esprimendosi in
un linguaggio accessibile a tutti, i suoi dipinti parlano all’anima e al
cuore di chi li guarda. E’
un devoto delle “belle arti”; un convinto promotore dell’idea della
collaborazione culturale
tra gli artisti. Membro dell’Associazione Internazionale d’Arte
Plastica (AIAP-IAA) dell’Unesco,
dal 2000 egli è anche membro dell’Unione Pittori di
Russia. Dal 1988 è
impegnato in una serie di attività di scambi culturali. Nel 1999 e nel
Tchakhotine è l’autore e
il responsabile del progetto Europastello, ambiziosa
iniziativa di promozione
in Europa di questa magnifica tecnica di pittura molto usata nel
Settecento, ma poco
adoperata dagli artisti contemporanei. Dal 2000 ha collaborato con la
Fondazione Ferrero di
Alba, la Provincia di Cuneo ed altri enti ed organismi pubblici e
privati italiani, russi e
internazionali nell’organizzazione delle mostre “Europastello” dei
pittori-pastellisti
contemporanei europei in provincia di Cuneo (autunno 2002) e a San
Pietroburgo (marzo 2003)
all’occasione dei 300 anni della fondazione della città.
Presidente del Comitato
Europastello è stato il curatore di queste mostre e dei quattro
cataloghi pubblicati.
La Pastel Society of
America di New-York gli ha conferito il suo prestigioso
riconoscimento dello “Hall
of Fame” per l’anno 2003. Nel 2011 ha ricevuto il premio del
Governatore di Jaroslavl
per le sue attività nel campo della cultura e degli scambi culturali
italo-russi.
Nelle sue ultime mostre
espone pastelli dedicati al Cuneese ed alla Russia del Nord e
dell’Altovolga, mettendo a
confronto i paesaggi – sorgente d’ispirazione artistica – che
rappresentano le due terre
che per lui sono ormai diventate le sue “due patrie pittoriche”.
Nel 2013 egli ha esposto
le sue opere all’Accademia delle Belle Arti di San Pietroburgo e a
Mosca presso il Centro
Alexandr Solzhenizin
E’ il promotore dal 1988
del progetto “Santa Anastasia – una speranza per la pace” e
del progetto del plein-air
italo-russo del pastello nel 2011 in Italia, dove 12 artisti russi e
italiani hanno dipinto i
paesaggi delle Langhe in provincia di Cuneo – 100 pastelli che nel
2013 sono stati esposti in
5 città della Russia.
Pubblicazioni:
Viva Santa Anastasia! (Mondovì,
2013; San Pietroburgo, 2013)
Santa Anastasia portatrice di pace. Una fiaba dei nostri tempi. (Mondovì, 2012)
Santa Anastasia di Sirmio. Chiese e Arte Sacra in Europa. (Torino, 2009 –
S.Pietroburgo., 2010).
Catalogo del Plein-air “Le Langhe e il Monregalese nei pastelli
degli artisti russi e
italiani”. (Mondovì.
2012). Catalogo mostra: “L’Arte per la pace in Europa e nel
Mondo”, dedicata a
S.Anastasia. (Mondovì. 2007).
4 cataloghi della mostra “Europastello”. (Mondovì. 2002-2004).
Nadia Lavrova – artista iconografa e pastellista russa di Uglich
Il percorso pittorico di
Nadia Lavrova è insolito. Nata a Uglich – città sul Volga
dell’Anello d’Oro in
regione di Jaroslavl - nel 1978 si diploma presso l'Istituto Tessile in
provincia di Mosca e nel
decennio che segue i suoi modelli sono spesso premiati ai
concorsi di moda di
Jaroslavl. Nel 1987 insieme ad altri pittori di Uglich, sua città natale,
fonda i "laboratori
artistici ed artigianali" e crea una serie di splendide bambole
etnografiche, che furono
riprodotte in un catalogo pubblicato dalla Provincia di Cuneo
nel 1996. In quel periodo dipinge anche nature morte ad
acquerello e pastello, ma il suo
interesse principale è
l’icona. Secondo un'antica tradizione l'artista crea una serie di 25
icone ricamate con fili
d'oro, argento e seta, di cui la più famosa - Santa Anastasia -
tratta dall' affresco
della cappella di Sale San Giovanni in provincia di Cuneo, nel 1995
fu mandata durante sette
mesi nel cosmo a bordo della stazione spaziale russa "Mir.
Dal 1997 dipinge a
pastello. Le sue opere stilizzate sono delicatissime - nature
morte, paesaggi, fantasie,
soggetti ispirati da temi religiosi.
Nel 1997 è stata eletta
membro dell'Unione Pittori di Russia.
In quell’anno segue un
corso di iconografia nella città di Kostroma sul Volga. E’
una svolta decisiva nella
vita artistica di Nadia Lavrova, che da quel momento si dedica
alla pittura delle icone
nella tradizione iconografica ortodossa del Quattrocento - epoca
che segna l'apice della
pittura sacra russa quando operarono i più grandi pittori di icone
come Andrei Rublev,
Teofano il Greco, Dionisio ed altri. Oltre cento cinquanta sono le
icone dipinte
dall’artista: la Vergine col Bambino nelle sue svariate raffigurazioni, i
Santi,
gli Arcangeli, varie scene
delle Feste cristiane. In settembre del 2003 la Provincia di
Cuneo ha acquistato
l’icona “Annunciazione” di Nadia Lavrova offrendola al presidente
Ciampi e consorte durante
la loro visita alla provincia di Cuneo.
Ha esposto in oltre 30
mostre personali in Italia, Russia e Francia e in importanti
rassegne collettive
internazionali, come Europastello (2002-2003), “L’Arte per la pace in
Europa e nel Mondo”
(2004-2007), “Il plein-air del pastello nelle Langhe e nel
Monregalese” in Italia
(2011) e in Russia (2013).