Il sabato è stato dedicato al corso teorico con vari interventi, la domenica si è proceduto ad esaminare il territorio con l'escursione su due sentieri che vanno a congiungersi: partenza dalla frazione Serro di Frabosa Sottana, salita alle Rocce Costabella, arrivo a Crevirola per giungere a Miroglio. Da qui parte il nuovo sentiero Francesco Musso, inaugurato nell'ottore 2012, dedicato alla memoria dell'ex presidente della CITAM, che in questi mesi i volontari del CAI hanno provveduto a sistemare per renderlo nuovamente percorribile dopo anni di abbandono.
La descrizione tecnica del sentiero in oggetto
Nome: Sentiero Francesco Musso, Rocca Davì
Gruppo montuoso: Alpi Occidentali e nella fattispecie Alpi Liguri.
Punto di partenza: Miroglio (762 m ), quota vetta: Rocca Davì (832m)
Punto di arrivo: Frabosa Sottana (641m). Lunghezza km 3,300. Dislivello 250 mt.
Durata percorso 3 h.
Punto di arrivo: Frabosa Sottana (641m). Lunghezza km 3,300. Dislivello 250 mt.
Durata percorso 3 h.
Difficoltà: Escursionistica (salvo la digressione non obbligata alla vetta PD-)
Periodo: Tutto l’anno vista la bassa quota, esclusi soltanto i periodi di nevicate eccezionali
Accesso: Autostrada Torino, Savona, uscita a Mondovì, proseguimento per Villanova, deviare quindi a sinistra ove vi è il cartello per Frabosa Soprana, Stazioni sciistiche. La frazione che fa da spartiacque è Frabosa Sottana. Da qui si prosegue a destra in direzione di Artesina e Prato Nevoso. Attraversare su un ponte che s’incontra prima del paese di Miroglio il torrente (strada che valica il Maudagna e si dirige al Camposanto della frazione in oggetto), parcheggiando subito oltre il ponte (destra idrografica), in concomitanza del primo cartello ambivalente che indica il sentiero Francesco Musso.
Il cartello che indica l'inizio del Sentiero Francesco Musso a Miroglio |
Itinerario: Dal parcheggio si segue il sentiero dell’acquedotto fino ad una prima chiusa. Transitare a destra sino a portarsi sull’acquedotto vero e proprio. Percorrerlo per circa 1 km . Caratteristico è un primo rientro con mancorrente. Dopo altri 500 metri s’incontra la galleria di cui l’ENEL ha la manutenzione che resta per gran parte dell’anno chiusa al pubblico. Qui il sentiero s’interrompeva. Grazie al lavoro compiuto dai volontari Beppe Borione, Franco Stuardi, Massimo Viglietti, Daria Fava, Remigio Guardiano, Paola Tirone e Lodovico Marchisio, si scavalca ora, in attesa che venga completamente allestito, sul lato a monte, la galleria riaprendo definitivamente il vecchio percorso pedonale che collegava un tempo Miroglio con Frabosa e che a causa di quest’interruzione si era perso nella memoria dei tempi.
La prima chiusa che si incontra sul torrente Maudagna |
Sul colletto antistante, prima di scendere dal lato opposto e tornare sul sentiero dell’acquedotto, si trova la targa del sentiero dedicato alla memoria di Francesco Musso. Solo per chi non soffre di vertigini è da qui possibile una digressione alla vetta della Rocca Davì (dal sentiero pianeggiante alla vetta meno di 60 m di dislivello in totale, 15 m per ascendere il cocuzzolo finale). Dalla targa su menzionata quindi girare a sinistra (passo di I°) per salire il torrione alla base dell’ampio spiazzo erboso. Il torrione più alto che si stacca dal prato di 15 m si sale a sinistra di chi sale per una facile crestina esposta di II°. In vetta vi è il nome della guglia salita (versante nord).
Il bosco iniziale |
La targa del sentiero dedicato alla memoria di Francesco Musso |
La vetta di Rocca Davì 832 mt |
Tornati all’intaglio o colletto scendere ripidamente per tornare sul sentiero dell’acquedotto oltre la galleria. Da qui continuare fino ad un arco naturale molto basso che si può evitare sulla sinistra o compierlo a carponi.
Poco oltre s’incontra un secondo sbarramento consistente in un ponte dell’ENEL vietato ai passanti. Occorre scendere sulla destra a lato del ponte stesso (verso di marcia) per una breve traccia che sarà presto rifatta durante l’allestimento del sentiero in maniera ben più distinguibile, sino a scorgere una casetta in legno usata dai gestori della grotta del Caudano che si invita a visitare (digressione di un’ora telefonando a Paolo Voarino, responsabile delle visite) tel.339/5928256. oltre la visita della grotta, possono anche sostare nei pressi dell’antro turistico un’altra oretta visitando il “parco avventura” ove si potranno compiere passaggi acrobatici in totale sicurezza con l’attrezzatura fornita dai gestori delle grotte e sotto la loro attenta vigilanza.
Arco naturale molto basso che si può evitare sulla sinistra o comperlo a carponi |
Poco oltre s’incontra un secondo sbarramento consistente in un ponte dell’ENEL vietato ai passanti. Occorre scendere sulla destra a lato del ponte stesso (verso di marcia) per una breve traccia che sarà presto rifatta durante l’allestimento del sentiero in maniera ben più distinguibile, sino a scorgere una casetta in legno usata dai gestori della grotta del Caudano che si invita a visitare (digressione di un’ora telefonando a Paolo Voarino, responsabile delle visite) tel.339/5928256. oltre la visita della grotta, possono anche sostare nei pressi dell’antro turistico un’altra oretta visitando il “parco avventura” ove si potranno compiere passaggi acrobatici in totale sicurezza con l’attrezzatura fornita dai gestori delle grotte e sotto la loro attenta vigilanza.
Il ponte dell'ENEL |
Il sentiero all'altezza de Parco Avventura del Caudano |
Il sentiero, oltrepassato il "Parco Avventura" prosegue in piano sin sopra l'abitato di Frabosa Sottana. A sinistra di un tubo di contenimento dell'acqua il sentiero scende a zig-zag infilandosi nel sottostante bosco di castani sino a sbucare cento metri sopra Frabosa Sottana, sulla strada che da Sottana porta alla frazione Serro di Soprana. Si consiglia di lasciare un'auto all'arrivo e una alla partenza per poter tornare a riprendere il vostro mezzo.
Il tratto finale che conduce al bosco sopra Frabosa Sottana |
Il tratto finale di bosco prima di arrivare sulla strada provinciale a Frabosa Sottana |
Il resoconto di Lodovico Marchisio Presidente della Commissione TAM Piemonte Valle d'Aosta sul notiziario on-line del CAI "Lo scarpone" www.loscarpone.cai.it
Il territorio in "esame", per "esaminare" gli operatori. L'11 e 12 maggio si è svolto l'aggiornamento ORTAM per i titolati di Piemonte e Valle d'Aosta.
I partecipanti al corso alla partenza del sentiero Francesco Musso |
L’aggiornamento ORTAM (Operatori Regionali Tutela Ambiente Montano) che si è tenuto a Frabosa Sottana presso l’accogliente struttura dell’Albergo Italia l’11-12 maggio 2013 per tutti i titolati operanti in Piemonte e Valle d’Aosta, ha avuto un vero successo sia per le tematiche trattate, sia per la collaborazione di tutti gli enti operanti sul territorio in esame.
Quest’incontro è stato preceduto da un lavoro veramente notevole da parte di Giuseppe Borione e Daria Fava nella giornata di giovedì 9 maggio per definire e realizzare il sentiero che domenica 12 maggio ha poi visto confluire un gran numero di sezioni CAI, esaminati, esaminatori, autorità locali e collaboratori esterni grazie finalmente ad una giornata di sole.
Il tema dell’aggiornamento è stato “La frequentazione motorizzata di sentieri e relativo impatto ambientale” e l’incontro ha avuto luogo con inizio alle ore 10,00 di sabato 11 maggio a Frabosa Sottana presso l’Albergo Italia. Dopo i saluti del sottoscritto quale presidente della CITAM(*) e l’apertura dei lavori, portando i saluti del Presidente della Commissione Centrale TAM Miranda Bacchiani, è seguito il saluto del Sindaco di Frabosa Sottana Giovanni Comino, che si è dimostrato soddisfatto e molto partecipativo grazie al fatto che è stata scelta la sua località e ci legge pertanto un suo toccante brano sulle stelle alpine scritto 50 anni fa, donando inoltre alla commissione una copia ormai rarissima del testo “Frabosa Vecchia” (Storia di gente venuta dal monte che sul monte ha vissuto, sofferto e sperato) di Aldo Mainardi.
Il tema dell’aggiornamento è stato “La frequentazione motorizzata di sentieri e relativo impatto ambientale” e l’incontro ha avuto luogo con inizio alle ore 10,00 di sabato 11 maggio a Frabosa Sottana presso l’Albergo Italia. Dopo i saluti del sottoscritto quale presidente della CITAM(*) e l’apertura dei lavori, portando i saluti del Presidente della Commissione Centrale TAM Miranda Bacchiani, è seguito il saluto del Sindaco di Frabosa Sottana Giovanni Comino, che si è dimostrato soddisfatto e molto partecipativo grazie al fatto che è stata scelta la sua località e ci legge pertanto un suo toccante brano sulle stelle alpine scritto 50 anni fa, donando inoltre alla commissione una copia ormai rarissima del testo “Frabosa Vecchia” (Storia di gente venuta dal monte che sul monte ha vissuto, sofferto e sperato) di Aldo Mainardi.
E' intervenuto quindi Gianni Dulbecco, prezioso collaboratore e “mentore” che ha fatto un po’ da tramite con tutti (Museo di Miroglio, Albergo Italia, Gestori delle Grotte del Caudano e autorità di Frabosa Sottana), che offre una significativa pergamena a ricordo di questo riuscito convegno alla nostra commissione CITAM e ad Anna Viglietti, titolare dell’albergo che ci ospita.
Non poteva di certo mancare il Presidente del CAI di Mondovì Giorgio Aimo, attivissima sezione locale che si è unito con parole di viva soddisfazione in compartecipazione a quest’incontro. Per l’importanza dell’evento, ci ha onorato della sua presenza anche Michele Colonna, massima autorità del CAI in ambito piemontese, presidente infatti del gruppo regionale della nostra regione, che tiene una brillante conferenza in sostituzione al presidente del CAI di Cuneo sulla “Mozione Alpi del Sole e sull’eliski” facendo ben presente quanto i mezzi motorizzati, di terra (fuoristrada e moto) di neve (motoslitte) e di aria (elicotteri), siano dannosi alla conservazione dell’ambiente e degli animali.
L’eliski in particolare che porta sciatori ad alta quota crea uno “stress” incredibile agli animali che con penuria di cibo e senza riserve di grassi durante la stagione invernale e primaverile ancor ricca di neve, rischiano, fuggendo impauriti, anche la morte. In maniera molto esaustiva Michele Colonna fa notare che anche lo sciatore alpinista che sale in quota senza mezzi meccanici, deve comunque prestare un occhio di riguardo al fine di non spaventare eventuali animali che può incontrare durante la gita.
Tornando ai mezzi meccanici quindi il nostro presidente CAI Regionale ribadisce che i medesimi devono essere consentiti solo in caso di soccorso, per portare materiali necessari alla manutenzione dei rifugi che non si possono condurre a spalla e per le eccezioni verso chi gestisce gli alpeggi e casi similari.
I successivi interventi dei tre operatori TAM facenti anche parte del direttivo della nuova CITAM, entrando nei particolari di questo delicato argomento che è la principale ragione di questo incontro, hanno disspato quasi tutti i dubbi inerenti il non facile problema trattato. Inizia Massimo Andreis Allamandola che tiene un’interessante discorso sulla “Frequentazione motorizzata dei sentieri” analizzando i possibili sviluppi ed i relativi impatti di un “nuovo” turismo motorizzato in montagna. Segue Ivo Reano che istruisce l’interessato pubblico sull’importanza di conoscere meglio e più approfonditamente “la Legge che regola le normative sui sentieri della Regione Piemonte” a cui si aggancia il segretario della CITAM Andrea Sappino che estende il discorso alla “legge che regola i sentieri della Regione Valle d’Aosta e al regolamento valdostano sull’eliski”.
I successivi interventi dei tre operatori TAM facenti anche parte del direttivo della nuova CITAM, entrando nei particolari di questo delicato argomento che è la principale ragione di questo incontro, hanno disspato quasi tutti i dubbi inerenti il non facile problema trattato. Inizia Massimo Andreis Allamandola che tiene un’interessante discorso sulla “Frequentazione motorizzata dei sentieri” analizzando i possibili sviluppi ed i relativi impatti di un “nuovo” turismo motorizzato in montagna. Segue Ivo Reano che istruisce l’interessato pubblico sull’importanza di conoscere meglio e più approfonditamente “la Legge che regola le normative sui sentieri della Regione Piemonte” a cui si aggancia il segretario della CITAM Andrea Sappino che estende il discorso alla “legge che regola i sentieri della Regione Valle d’Aosta e al regolamento valdostano sull’eliski”.
A tale proposito Andrea fa notare che mentre la Val d’Aosta è una Regione esemplare per far rispettare le leggi giustamente restrittive su tutte le strade non adibite al normale traffico automobilistico, sull’Eliski purtroppo non ha saputo sinora frenare questo pericoloso fenomeno in espansione. Dopodiché vi è la pausa pranzo nella struttura ospitante.
Al pomeriggio proseguono i lavori e tutto l‘interesse è rivolto su Oscar Casanova, referente per l’area piemontese ligure e valdostana in Commissione Centrale, che ha tenuto un interessantissimo discorso sul tema: “La frequentazione motorizzata della montagna e i conseguenti impatti ambientali”.
Alle 16 il gruppo è stato ricevuto nel Museo della Montagna e delle sue genti a Miroglio dal Sindaco Giovanni Comino che ci ha illustrato personalmente tutto quanto contenuto in esso, compresi i due nuovi locali. Un patrimonio ineguagliabile, un passato che è ancora vivo, con reperti di ogni genere che fanno la storia di come si viveva qui in montagna neppure un secolo fa.
Al pomeriggio proseguono i lavori e tutto l‘interesse è rivolto su Oscar Casanova, referente per l’area piemontese ligure e valdostana in Commissione Centrale, che ha tenuto un interessantissimo discorso sul tema: “La frequentazione motorizzata della montagna e i conseguenti impatti ambientali”.
Alle 16 il gruppo è stato ricevuto nel Museo della Montagna e delle sue genti a Miroglio dal Sindaco Giovanni Comino che ci ha illustrato personalmente tutto quanto contenuto in esso, compresi i due nuovi locali. Un patrimonio ineguagliabile, un passato che è ancora vivo, con reperti di ogni genere che fanno la storia di come si viveva qui in montagna neppure un secolo fa.
In seguito mentre un gruppo visita le Grotte del Caudano accompagnati da Paolo Voarino, presidente dell’Associazione Parco del Caudano, l’instancabile sindaco accompagna Oscar Casanova e il sottoscitto a visitare le tre miniere della zona (due di marmo nero) da tempo dimesse. Dopo una cena veramente prelibata, Marilena (moglie del compianto ex presidente CITAM Francesco Musso) ne ricorda l’attività svolta con delle immagini molto suggestive. A seguire viene presentato il sentiero aperto in sua memoria.
La domenica si apre con un briefing a cui fa seguito la vidimazione dei libretti per gli operatori TAM. Alla 10 si parte per l’escursione al sentiero “Francesco Musso” con la gradita partecipazione di iscritti al CAI di Peveragno, ove Francesco era socio, fra cui il presidente Giorgio Toselli. Il sentiero Musso ora è molto ampliato perché si unisce con il sentiero, che parte da Frabosa Serro, via del Biale, salendo in cima alle Rocce di Costabella, ove è stata rimessa la croce ripristinata dopo trent’anni di permanenza sulla cima.
Si scende quindi a Miroglio con un percorso a mezza costa toccando il suggestivo villaggio di Chivirora. Da qui si prosegue sul sentiero Musso vero e proprio che transita su un antico acquedotto tuttora funzionante sino al punto nevralgico risolto con uno scavalcamento della galleria di cui l’ENEL ha la manutenzione, valicando la quale si riapre definitivamente il vecchio percorso pedonale che collegava un tempo Miroglio con Frabosa e che a causa di quest’interruzione si era perso nella memoria dei tempi.
Sul colletto divisorio è stata posta la targa in ricordo di F. Musso e da qui con una breve digressione si può accedere alla cima della Rocca Davì con un passaggio finale alpinistico (II°). L’unione di questi due sentieri unisce e rivalorizza anche due palestre di arrampicata. Ora si spera che insieme alla totale valorizzazione di questo nuovo sentiero, si pensi altresì a riattrezzare le vie di roccia storiche esistenti sia sulle Rocce di Costabella che sulla Rocca Davì.
Il sentiero transita poi a lato delle Grotte del Caudano e ha termine a Frabosa Sottana dove con i saluti finali si chiude il corso di aggiornamento a questo ben riuscito raduno. Resta solo per noi del direttivo la riunione per verbalizzare tutti i punti più importanti dell’incontro e già lavorare ai futuri progetti, raggiunti dalla vicepresidente Elena Casanova, ieri in assemblea al CAI centrale di Milano con tutti i presidenti delle varie commissioni a rappresentarci. Una frase ha concluso degnamente anche la nostra assemblea interna: “Siamo ora più che mai consapevoli che nel direttivo della CITAM oggi siamo in “sei” e non in cinque, perché Francesco sarà per sempre dentro ognuno di noi”.
Lodovico Marchisio