08 marzo 2016

8 Donne, 8 Strade, 8 Marzo: iniziativa dei Comuni dell'Unione Mondolè e del Forum Giovanile Comunale di Frabosa Sottana



Il progetto è nato su iniziativa del Comune di Frabosa Sottana nel novembre dello scorso
anno ed ha coinvolto tutti i Comuni aderenti all’Unione montana Mondolè, con la partecipazione altresì del Forum Giovanile Comunale di Frabosa Sottana.
Si ispira alle iniziative dell’Associazione Toponomastica Femminile, alla cui Presidente
Maria Pia Ercolini è stato  illustrato  di  recente  al  fine  di  poter  essere  inserito  nelle  buone  pratiche  raccolte  sul  sito dell’Associazione stessa.
Il progetto riguarda la memoria femminile (innanzitutto locale e nazionale, ma anche
europea ed extraeuropea) per contribuire al riequilibrio di una toponomastica al momento troppo sbilanciata in senso maschile e i suoi obiettivi sono:

I)  censire le vie intitolate a donne;     

II) commentare i risultati e rilevare le assenze;                                                                                                                                  
III) indirizzare, in base ai risultati ottenuti, il futuro toponomastico delle nostre realtà secondo scelta di parità.
                                                                                                               
I nomi di strade, piazze, monumenti, giardini, scuole e altri luoghi pubblici incidono sui
significati che diamo alla nostra esistenza e contribuiscono a creare la cultura di un popolo, definendone le figure storiche degne di memoria. Ma se tali figure sono quasi sempre maschili, quali sono le conseguenze?
Bambine  e  ragazze,  oggi,  diversamente  dai  loro  coetanei  maschi,  difficilmente 
possono identificarsi con donne di spessore storico, politico, artistico e culturale nei loro
percorsi quotidiani, dove incontrano quasi esclusivamente riferimenti maschili.
La scarsa presenza delle donne nella toponomastica urbana è un dato di fatto. Nonostante
La presenza di donne nelle arti, nelle scienze, nel lavoro, nell’impegno civile e politico, le
tracce delle donne si sono perse e continuano a perdersi. Il bassissimo numero delle
intitolazioni femminili degli spazi pubblici (fanno eccezione le madonne, le sante e le benefattrici) rappresenta un dato dal forte valore simbolico a testimonianza di una persistente emarginazione, nonostante la parità formale raggiunta.
Dedicare luoghi pubblici e impegnarsi a dedicare le prossime strade a donne, concorre a modificare l’immaginario collettivo, lavorando sui simboli e restituendo visibilità culturale all’elemento femminile, troppo spesso occultato da una storiografia quasi sempre coniugata al maschile.

Il progetto sarà presentato pubblicamente venerdì 11 marzo 2016 alle ore 21 nella sala consiliare del Comune di Frabosa Sottana dalla Sindaca Jole Caramello e dal Vicesindaco Aldo Peirano per Frabosa Soprana, dall’Assessora Elisabetta Baracco per Frabosa Sottana, dalla Consigliera Alessia Stralla per Pianfei, dall’Assessora Rosalba Dho per Roccaforte, dall’Assessora Tamara Rosso e dalla Consigliera Silvia Moro per Villanova.
La presentazione multimediale dell’iniziativa è curata dal Forum Giovanile Comunale di Frabosa Sottana, e in particolare dalla Presidente Erica Basso, dalla Vicepresidente Silvia Perria e dal Segretario Fabio Giudice.
Tale presentazione illustrerà le attuali 8 intitolazioni al femminile di spazi pubblici presenti sul territorio dell’Unione Montana Mondolè, anche in un’ottica di recupero della memoria storica partendo proprio dall’ultima intitolazione di una nuova via, la variante dei Gosi, a una donna con la deliberazione della Giunta Comunale di Frabosa Sottana n. 19 del 24 febbraio 2016.
Si tratta della Maestra Margherita Maddalena Vincenzina Bruno, caduta sul lavoro, nata ai Gosi di Pianvignale nel 1919 e uccisa da un colpo d’arma da fuoco partito accidentalmente nel 1945 ad Entracque mentre stava insegnando.
Sono  state  invitate  a  partecipare  sia  la  referente  regionale  dell’Associazione  Toponomastica Femminile Loretta Junck, sia Alessandra DeMichelis dell’Istituto Storico della Resistenza  di Cuneo, nonché il Sindaco di Entracque Gian Pietro Pepino.