05 maggio 2012

"Parliamo la nostra lingua del cuore" - sabato 19 maggio al Palasagra di Frabosa Sottana




PARLOUMA A NOSC-TRA MANERA parloma a nòsta manera, parlen a nosto modo

Grande festa con l'incontro tra le scuole che svolgono il progetto per il recupero e rivitalizzazione dei patois e delle lingue ancestrali

A partire dalle 10 oltre 350 ragazzi provenienti da otto istituti delle province di Cuneo e Torino, si ritroveranno al Palasagra di Frabosa Sottana. Il programma si aprirà con la proiezione su maxi schermo di un video realizzato dagli alunni delle scuole primarie di Frabosa Sottana e Soprana. Seguirà un breve spettacolo di benvenuto con protagonisti i ragazzi delle scuole dell'Istituto Comprensivo di Villanova Mondovì (Villanova, Branzola, Roccaforte, Madonna del Pasco, Monastero Vasco, Frabosa Soprana e Frabosa Sottana) che si esibiranno in balli occitani, recite di poesie, proverbi. Alle 11 prenderanno la parola le Autorità convenute per un breve saluto. Sarà presente all'incontro la Dr.ssa Tiziana Senesi, referente del MIUR, Ministero dell'Istruzione Università e Ricerca per il progetto delle lingue minoritarie. A seguire, tutti i ragazzi si trasferiranno nella Confraternita dei Santi Giovanni e Bonaventura dove è stata allestita l'esposizione dei lavori realizzati da tutte le scuole aderenti al progetto, con la collaborazione del Comune di Frabosa Sottana e dell'Ufficio Turistico. Una parte dei ragazzi si trasferirà poi a Miroglio per la visita del Museo della Montagna e della sua gente.

Dopo la pausa pranzo prevista dalle 13 allle 14, si terrà il Gran bal a nosto modo, stage di danza con i giovani "Balarin e sounadour dòu Vernant" che ci insegneranno le loro danze tradizionali ed in particolare "courenta e balet".

Alla manifestazione partecipano i ragazzi dei seguenti istituti: Istituto Comprensivo Villanova Mondovì (CN), Istituto Comprensivo Ceres (TO), Istituto Comprensivo Susa (To), Istituto Comprensivo Chiusa Pesio (CN), Scuola Elementare Entracque (CN), Scuola Elementare Valdieri (CN), Istituto Comprensivo Demonte (CN), Escolo de Sancto Lucio de Coumboscuro (CN).

L'evento è inserito nel programma della 2^ edizione di "Terra amata Festival”, la rassegna culturale dedicata a musica classica, popolare, nuove espressioni, danza tradizionale e classica, arte di strada, teatro classico e in lingua ancestrale, film e convegni, che da maggio a fine anno, coinvolgerà 26 Comuni della Granda, 2 enti parco, 21 associazioni culturali e 3 scuole, oltre la Communautè de communes Vallèe de l’Ubaye con la locale scuola di musica e di danza di Barcellonette.

Ingresso libero. Per informazioni: Infopoint Mondole tel. 0174.244481



Cari amici del Kyè,

cari amici di tutte le valli a parlata provenzale,

cari amici della pianura e della collina piemontese,

cari amici delle valli franco provenzali ,

cari amici della Vallèe d'Aoste,

cari amici delle valli provenzali d'oltralpe,

per un giorno " Parlouma a nosc-tra manera, Parloma a nosta moda, Parlèn a nosto modo , Preiquen a nosto modo, Parlèn ...........nella nostra lingua del cuore".

Ero ancora giovane, quando salimmo alla Thuille in valle d'Aosta per il Concorso "Abbè Cerlogne" .Era il 1973. Lassù a 1.500 metri nella Vallèe d'Aoste incontrammo centinaia di bambini che parlavano ognuno la loro variante linguistica, il loro patois.Lassù ad attenderci c'erano due magnifici personaggi che amavano la propria lingua e la propria terra , Renè Willien, e Batazar uno dei primi conduttori di trasmissioni radiofoniche in lingua minoritaria. Alla Thuille sono ritornato nel 2010 per il Concorso Abbè Cerlogne non più come alunno ma come insegnante di quella piccola Escolo de Sancto Lucìo de Coumboscuro e lassù ho rincontrato alcune delle maestre che allora giovanissime ci avevano accolto 37 anni prima . E' stato un incontro commovente. Dopo 37 anni abbiamo riniziato a parlare nelle nostre lingue ancestrali senza alcun problema per ciascuno di noi, esprimendoci tranquillamente nella propria variante linguistica. Noi provenzali delle Valli di Cuneo, loro abitanti della Vallèe d'Aoste entrambi fieri sostenitori dei piccoli popoli. E' da molto tempo che avevo l'intenzione di organizzare un evento simile nelle nostre valli di Cuneo e Torino ma spesso il passare inesorabile degli anni e la routine della vita quotidiana ti toglie quello smalto di entusiasmo e quella lucida follia che si nasconde in ognuno di noi e spesso non riesce più ad emergere. Poi una sera, mentre stavo catalogando i tantissimi lavori che ci sono giunti dalle scolaresche che partecipano al progetto di recupero e rivitalizzazione delle nostre lingue ancestrali, questo desiderio di riunire insieme tutte queste esperienze e questi alunni piano , piano diventa più insistente, quasi un'ossessione. Guardo i tre grandi tavoli su cui sono esposti i lavori , guardo i pannelli attorno alla sala con appeso i bellissimi disegni e cartelloni colorati eseguiti dalle varie scolaresche, sfoglio i tanti lavori , ricerche, testimonianze proverbi, storie, raccolte da questi alunni con l'aiuto generoso e spassionato di tantissime magnifiche maestre. No, non posso tenere in un cassetto , in un armasio questo piccolo tesoro; questi ragazzi hanno riscoperto le loro origini, la loro lingua materna, la loro storia e questa è una bellissima notizia che dobbiamo fare conoscere e festeggiare tutti insieme. E così sono andato a bussare alla porta delle varie scuole interessate, e come sempre i dirigenti , le maestre , e tutto il personale scolastico hanno appoggiato l'iniziativa. Un grazie sincero poi lo devo al Sindaco del Comune di Frabosa Sottana , alle straordinarie addette dell'Ufficio Turistico, alle maestre del plesso che si sono rese immediatamente disponibili a cercare i locali dove svolgere l'evento e lo spazio idoneo per l'esposizione dei lavori, a tutti i commercianti, esercenti , gente comune che si sta adoperando in modo che la giornata riesca al meglio . Sono convinto che non è utopia e sinceramente credo che le differenze linguistiche diano ricchezza e portino un messaggio di pace. Infatti se riusciamo a capirci a parlarci con la lingua del nostro cuore e non le lingue - codici di grande comunicazione e freddezza, forse ci sarebbero meno incomprensioni e guerre nel mondo.

Allora amici del Kyè, provenzali alpini, piemontesi, franco provenzali vi aspetto a Frabosa Sottana non per una festa qualsiasi, ma per ridare forza e recuperare i valori ancestrali della nostra terra, della nostra lingua, valori che nessun governo, nessuna istituzione potranno toglierci. E mi raccomando il 19 maggio ognuno di noi parlerà con la lingua che le ha insegnato suo padre e sua madre e se ci sono dei genitori che non hanno più trasmesso la lingua ancestrale ai loro figli, ebbene, è il momento di farlo, è il momento di ricominciare , perchè se noi genitori abbiamo avuto la fortuna di imparare il patois da nostro padre e nostra madre, i nostri figli non valgono meno di noi e non abbiamo assolutamente il diritto di precludere loro la posibilità di esprimersi nella loro lingua del cuore.

Arveire amis que parlè e voulè parlar a nosto modo arveire al desnòu de mai a Frabouso Soutano.

Mauro Arneodo Escolo de Sancto Lucìo de Coumboscuro