06 settembre 2014

Un grande ritorno al Galà della Castagna d'Oro: Alberto Tomba!

Alberto Tomba 


Alberto Tomba (Sci Alpino) Nato a Bologna, il 19 dicembre 1966 è un ex sciatore alpino e attore italiano.
Noto a livello internazionale con il soprannome "Tomba la Bomba", anche per lo stile aggressivo in pista e per il carattere estroverso fuori, fu uno dei protagonisti dello sci alpino dal 1986 al 1998, particolarmente nelle specialità di slalom speciale e slalom gigante
Con cinquanta vittorie complessive in Coppa del Mondo, è il terzo sciatore di sempre per numero di successi dopo Ingemar Stenmark e Hermann Maier. Oltre alle vittorie in Coppa del Mondo, fra cui la conquista della Coppa nel 1995, ha ottenuto due ori olimpici in gigante (Calgary 1988 e Albertville 1992, primo atleta a vincere nella stessa specialità dello sci alpino per due edizioni consecutive), l'oro olimpico in slalom (Calgary 1988) e i due ori in gigante e slalom ai Mondiali del 1996. È considerato uno dei più grandi specialisti delle discipline tecniche di tutti i tempi.


Alberto Tomba Castagna d'Oro nel 2007

Biografia

Carriera sciistica

Gli inizi

Originario di un paese lontano dalle montagne (Castel de' Britti, frazione collinare di San Lazzaro di Savena presso Bologna), Tomba imparò a sciare sugli Appennini; in seguito si perfezionò a Cortina d'Ampezzo, istruito da Roberto Siorpaes, suo allenatore fino alla maggiore età Inoltre non mancavano le sciate sulle piste appenniniche del Corno alle Scale e del Monte Cimone località sciistiche molto vicine a casa.
A diciassette anni, nel 1983, iniziò le competizioni a livello agonistico, gareggiando in Svezia con la squadra C2 in Coppa Europa. Nel 1984 fu promosso nella squadra C1 e partecipò ai Mondiali juniores di Sugarloaf, negli Stati Uniti. Grazie al quarto posto in slalom avanzò nella squadra B. In quello stesso anno finì per la prima volta sotto i riflettori grazie al "Parallelo di Natale", una gara dimostrativa che si tiene a Milano sulla collina di San Siro e che Tomba vinse a sorpresa battendo tutti i colleghi della squadra A. Il giorno dopo La Gazzetta dello Sport titolò in prima pagina «Un azzurro della B beffa i grandi del parallelo». Durante l'anno continuò ad ottenere successi nelle gare FIS, fino a raggiungere la squadra A nella stagione successiva
Dopo aver vinto tre gare in Coppa Europa, debuttò in Coppa del Mondo nel 1985 a Madonna di Campiglio; gareggiò poi a Kitzbühel, in Austria, nel 1986. Il 23 febbraio a Åre, in Svezia, Tomba, partito con il pettorale numero 62, si piazzò al sesto posto nella gara vinta da uno dei suoi più grandi rivali, Pirmin Zurbriggen, conquistando così i suoi primi punti in Coppa del Mondo. Il primo podio (secondo posto dietro Richard Pramotton) arrivò il 14 dicembre 1986 sulla pista della Gran Risa dell'Alta Badia, in Italia, una delle località preferite da Tomba e dove successivamente avrebbe vinto quattro volte.

Le prime vittorie

Grazie principalmente al podio della Gran Risa, Tomba venne selezionato per i Mondiali del 1987, svoltisi a Crans-Montana in Svizzera, e conquistò l'unica medaglia vincendo il bronzo in slalom gigante al termine di una gara che vide uscire, a pochissime porte dalla fine, lo svizzero Joël Gaspoz, ormai lanciato verso una sicura vittoria (l'oro andò a Pirmin Zurbriggen, davanti a Marc Girardelli).
Nella stagione seguente (1987-1988) arrivarono i primi successi e una crescente notorietà: il 27 novembre 1987 ottenne la sua prima vittoria in slalom al Sestriere (Italia), partendo con il numero 25 e annunciando che avrebbe concesso il bis due giorni dopo, sempre al Sestriere, in gigante. In effetti vinse quella gara davanti a Ingemar Stenmark, suo idolo fu quella l'unica occasione in cui i due salirono insieme sul podio. Tomba celebrò la vittoria salutando il pubblico con il braccio alzato ancor prima di aver tagliato il traguardo e dichiarando spavaldamente alle telecamere: «E due!». In quella stagione vinse nove gare (sei slalom e tre giganti) ma, a causa di due cadute nelle ultime due gare, dopo essere stato in testa alla classifica generale per quasi tutta la stagione concluse la Coppa del Mondo al secondo posto, preceduto dal campione elvetico Zurbriggen.
Nello stesso anno Tomba partecipò alla sua prima Olimpiade, Calgary 1988. Il 25 febbraio nella gara di gigante, con il pettorale numero 1, disputò una straordinaria prima manche, in cui arrivò primo con ben 1 secondo e 14 centesimi sul secondo; nella seconda si limitò a gestire il vantaggio e ottenne la sua prima medaglia d'oro. Nella prova di slalom speciale, invece, vinse la seconda medaglia d'oro dopo una prima manche conclusa al terzo posto e la rimonta nella seconda grazie alla quale arrivò con sei centesimi di vantaggio sul secondo; per trasmettere la diretta della seconda manche, la RAI interruppe la trasmissione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo.

Il periodo di flessione

I successi olimpici convinsero la federazione a concedere a Tomba una squadra personale, guidata da Gustav Thöni; la stagione 1988-1989, tuttavia, non fu brillante come nella precedente, anche per l'eccessivo peso delle aspettative e per la pressione dei media  Ai Mondiali di Vail non andò oltre al sesto posto in supergigante e al settimo in gigante.
La stagione 1989-1990 vide la nascita del team composto, oltre che da Thöni, anche dal preparatore atletico Giorgio D'Urbano, che seguirà fino al 1996 lo sciatore. Nonostante ciò, si trattò per Tomba di una stagione sfortunata: si infortunò in supergigante (a seguito di questo incidente, Tomba decise di non gareggiare più nel supergigante e nella discesa libera), ma a fine stagione ritornò a vincere ancora in slalom speciale.

Il ritorno al vertice

Nella stagione 1990-1991 tornò a vincere anche in gigante, con cinque successi in stagione e la conquista della Coppa di specialità. Il 1991 fu anche l'anno dei suoi terzi Mondiali, dove ottenne come miglior piazzamento un quarto posto in speciale mentre in gigante, dopo essere stato al comando nella prima manche, uscì all'inizio della seconda, rompendosi due costole
Nella stagione 1991-1992 Tomba tornò protagonista della Coppa del Mondo, ottenendo nove vittorie, quattro secondi posti e due terzi posti, che però non gli furono sufficienti a vincere contro il principale avversari
o, Paul Accola, che vinse anche perché, a differenza di Tomba, gareggiava anche nelle discipline veloci e primeggiava nella combinata.
Ai XVI Giochi olimpici invernali di Albertville 1992 conquistò l'oro in gigante, davanti a Marc Girardelli e al giovanissimo ed emergente norvegese Kjetil André Aamodt; in slalom speciale, dopo una deludente prima manche (chiusa al sesto posto con grande distacco dai primi) rimontò sino al secondo gradino del podio, preceduto solo dal norvegese Finn Christian Jagge. A questi giochi fu anche l'alfiere della rappresentativa italiana nella cerimonia d'apertura.
Nella stagione 1992-1993 ai Mondiali di Morioka gareggiò in condizioni di salute non ottimali (influenza) che lo fecero rinunciare al gigante mentre nello speciale inforcò un paletto nella prima manche.
Nel 1986 il Comitato Olimpico Internazionale aveva deciso di separare i Giochi olimpici estivi da quelli invernali per avere un'alternanza biennale dei Giochi olimpici. Due anni dopo Albertville, quindi, si svolsero i XVII Giochi olimpici invernali di Lillehammer 1994, in Norvegia, dove Tomba, dopo un deludente slalom gigante, conquistò l'argento in speciale, rimontando dal dodicesimo posto (aveva 1"84 di ritardo da Thomas Stangassinger) e arrivando secondo per 15 centesimi.

La vittoria in Coppa del Mondo e il ritiro

Nel 1994-1995 Tomba riportò in Italia la Coppa del Mondo generale vent'anni dopo il successo di Gustav Thöni, trofeo che si aggiunse a quelle di specialità vinte negli anni precedenti. Chiuse la stagione conquistando il titolo con la partecipazione alle sole gare tecniche (slalom speciale e gigante) con ben undici vittorie, di cui sette consecutive nello slalom (realizzando una serie di imbattibilità nella disciplina di nove successi contando anche le ultime due gare della precedente stagione).
I Mondiali di Sierra Nevada, che avrebbero dovuto svolgersi nel 1995, furono posticipati di un anno per mancanza di neve; Tomba, arrivato molto motivato all'appuntamento, conquistò due medaglie d'oro, in gigante e in speciale, quest'ultima con un'altra clamorosa rimonta: era sesto dopo la prima parte di gara a 81 centesimi da Finn Christian Jagge il quale inforcò nella seconda manche permettendo al bolognese di vincere con 31 centesimi su Mario Reiter.
Dopo dieci anni di vittorie, Tomba iniziò a pensare al ritiro, avendo ormai vinto tutto, ma non prima dei Mondiali 1997 in Italia, al Sestriere. Uscì di gara in gigante, davanti a 30mila spettatori; in speciale, invece, dopo una prima manche deludente con una grande rimonta nella seconda conquista la medaglia di bronzo, nonostante la febbre, alle spalle del norvegese Tom Stiansen e del francese Sébastien Amiez
Ai XVIII Giochi olimpici invernali di Nagano del 1998 non conquistò nessuna medaglia: una caduta in gigante gli provocò un infortunio che non gli permise una buona prestazione in speciale. Tomba chiuse la carriera al termine della stagione, vincendo l'ultima gara, lo slalom speciale delle finali di Coppa del Mondo di Crans-Montana. Il suo bilancio finale è di cinquanta gare vinte in Coppa del Mondo, una Coppa del Mondo assoluta, quattro Coppe del Mondo di slalom speciale e quattro di slalom gigante: è l'unico sciatore ad aver vinto per undici anni consecutivi (1987-1998) almeno una gara in Coppa del Mondo. Nel corso della sua carriera, Tomba ha sempre rivendicato una vittoria in più, conteggiando anche lo slalom parallelo di Saalbach disputato al termine della stagione 1987-1988, in realtà, secondo la FIS, valido solo per la classifica per nazioni. Oggi, sul suo sito ufficiale, egli stesso non ne fa più menzione. Ai Campionati italiani ha conquistato cinque medaglie in slalom gigante e sei in slalom speciale.
Curiosamente, Crans Montana è la località svizzera dove Tomba ha vinto la prima e l'ultima gara della sua carriera.

Altre attività

Dopo il ritiro, avvenuto dopo la vittoria in Coppa del Mondo a Crans-Montana del 15 marzo 1998, girò per tre anni l’Europa con il “Tomba Tour” per lo sviluppo dello sci giovanile. Tuttora si dedica alla promozione dello sci sia in senso agonistico, sia della diffusione dei valori sportivi. Toma interpretò nel 1999 il ruolo di Alessandro Corso nel film poliziesco Alex l’ariete senza riscuotere successo.
In seguito Tomba è stato uno dei principali testimonial dei XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006 e presenziò alla sessione del CIO a Seul nel 1999 in cui si svolsero le votazioni per l'assegnazione dei Giochi. Il 10 febbraio 2006, nella cerimonia d'apertura, fu il tedoforo che introdusse la fiamma olimpica nello Stadio Olimpico, dando così inizio all'ultima parte della staffetta: consegnò la torcia ai quattro componenti della staffetta italiana di sci di fondo che vinsero la medaglia d'oro ai Giochi di Lillehammer 1994, Maurilio De Zolt, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta e Silvio Fauner.
Sempre sul fronte olimpico, è stato testimonial della seconda candidatura di Pyeongchang per i XXII Giochi olimpici invernali, poi assegnati a Soči.
Commentatore di Sky per i XXII Giochi olimpici invernali di Soči.

Vittorie per anno
1987/88 - 9
1988/89 - 1
1989/90 - 3
1990/91 - 6
1991/92 - 9
1992/93 - 1
1993/94 - 4
1994/95 - 11
1995/96 - 3
1996/97 - 1
1997/98 - 2

Coppa del Mondo
50 vittorie in Coppa del Mondo
28 2° posto in Coppa del Mondo
11 3° posto in Coppa del Mondo
11 vittorie consecutive in Coppa del Mondo
89 volte sul Podio
1 Coppa del Mondo
8 Coppe di Specialità

Olimpiadi
3 medaglie d’oro
2 medaglie d’argento

Mondiali
2 medaglie d’oro
2 medaglie di bronzo