21 novembre 2015

Grande Guerra, ultimo atto in Val Maudagna



Conclusa ufficialmente lo scorso 2 giugno l’esposizione rievocativa dell’inizio delle azioni militari della prima guerra mondiale, la “Grande Guerra” come convenzionalmente viene ancora oggi denominata per il coinvolgimento delle diverse nazioni europee, degli Stati Uniti e delle  potenze asiatiche, allestita nella sala incontri del Comune di Frabosa Sottana, il ciclo della memoria dedicato a quell’evento, ha avuto una appendice domenica 15 novembre – sempre a Frabosa Sottana – nella sala incontri dell’Albergo Italia.
L’iniziativa ha cercato di porre in evidenza come l’evento – che ha un profondo significato storico e sociologico – sia stato vissuto in modo contrastato dalla popolazione dell’Italia di inizio secolo scorso.
Infatti la classe medio-alta – tendenzialmente più acculturata e ambiziosa nonché desiderosa di primeggiare – perorava la causa del conflitto per ottenere la riunificazione al Regno d’Italia delle terre irredente del trentino, del Friuli, dell’Istria e della Dalmazia, mentre la classe popolare – sicuramente meno colta nel suo complesso, ma più pragmatica e legata alla quotidianità della vita – fondamentalmente contraria ad una nuova guerra dopo quelle ancora recenti per la conquista delle colonie in Africa, nell’Egeo e in Cina, dichiarava la sua contrarietà in quanto il conflitto avrebbe causato nuove sofferenze, miseria e distruzione tra la gente comune.


L’iniziativa, promossa congiuntamente dalle Associazioni “San Biagio” - che opera da numerosi anni nella frazione di Miroglio ed è stata la promotrice dell’iniziativa primaverile - e “Valle Maudagna”, di recentissima costituzione con sede nel medesimo albergo, ha inteso riaffermare la sensibilità, sempre viva e radicata nel sentimento popolare, nei riguardi di quell’evento bellico – particolarmente sanguinoso e tragico per molte famiglie – che di fatto costrinse i giovani ad abbandonare l’attività quotidiana di coltivazione dei campi o la cura degli animali e ridimensionando un’intera generazione, ha innescato un processo che, nel tempo, ha certamente concorso a originare il progressivo spopolamento della montagna nell’intero Paese; di questi effetti è stata vittima anche la Val Maudagna.
Infatti l’evento bellico, per gli oltre tre anni nei quali con alterne vicende si è protratto, causò tra la popolazione, in particolare quella giovanile, un numero di vittime compreso tra i 15 e i 17 milioni di cui circa 12 milioni furono militari.
La mostra, nella sua semplicità ed essenzialità, ha riassunto, attraverso l’esposizione di immagini fotografiche, di documenti del tempo (riprodotti da originale) e di giornali originali e contemporanei, il percorso storico e umano dell’evento militare che ha coinvolto l’intera nazione.


Oltre alla lettura dei pannelli informativi, i visitatori hanno potuto assistere alla proiezione a ciclo continuo di un video che, partendo dai fatti di Serajevo (uccisione da parte di un anarchico, dell’Arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria) che hanno innescato il conflitto, ha percorso tutto il periodo della “Grande Guerra” dal passaggio del Piave, a Caporetto, a Vittorio Veneto e Trieste, per concludersi con l’arrivo del Milite Ignoto all’Altare della Patria.
Il conflitto, pur essendosi sviluppato lungo gli allora confini nord-orientali del Paese, intendendo dare limiti territoriali stabili e sicuri alla Nazione unendo all’Italia le “terre irredente” di Fiume, delle Venezie Giulia e Tridentina e della Dalmazia, rappresentando così per l’Italia la “Quarta guerra di Indipendenza Nazionale”,  coinvolse – in modo indifferenziato – tutta la popolazione del Regno e molte truppe della fanteria alpina, compreso il Battaglione Mondovì che aveva in forza i giovani provenienti dalla Val Maudagna e da altre zone alpine liguri-piemontesi, pagò un rilevante tributo in termini di vite umane sacrificate.
La mostra è stata aperta nel pomeriggio di sabato 14 novembre ed è rimasta aperta al pubblico anche per l’intera giornata di domenica 15, giorno nel quale presso l’Albergo Italia si sono riunite, per l’annuale incontro, le leve degli anni 1944-45-46 (le leve del periodo di chiusura della seconda guerra mondiale).


L’occasione è stata un omaggio alla memoria dei nonni, dei padri, dei fratelli, dei parenti e dei conoscenti di coloro che sono intervenuti all’incontro e che, in un giorno spensierato di festa, hanno avuto l’opportunità di rivolgere un pensiero di ricordo e di omaggio per coloro che hanno permesso all’Italia, con il proprio sacrificio, di essere sempre più nazione di popolo.
L’auspicio formulato nel corso della cerimonia di apertura è stato che questa esposizione, come lo è stata quella primaverile, abbia offerto a tutti una ulteriore occasione per fare memoria e onorare i caduti e far sì che il loro sacrificio continui a testimoniare dell’inutilità della guerra, di qualsiasi guerra, per qualunque fine essa sia stata promossa.


L’iniziativa, ha avuto anche un significativo momento di intensa partecipazione quando il Sindaco Adriano Bertolino, coadiuvato dal suo predecessore Giovanni Comino, ha consegnato alla Signora Anna Viglietti, promotrice dell’evento, un pannello commemorativo a ricordo della manifestazione.
(Alberto Verardo)